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Dati della salute mentale in Italia

07/01/2025

Riceviamo un interessante contributo di Nicole Adami sui dati della salute mentale in Italia che riportiamo integralmente

Aumento dei disturbi mentali post-pandemia

I dati del 2023 del Rapporto Salute Mentale del Ministero della Salute tracciano un quadro allarmante.
La pandemia di COVID-19 ha agito come detonatore per una crisi latente. L’isolamento, l’incertezza economica e sociale, uniti alle difficoltà personali, hanno fatto esplodere i casi di disturbi psichici. Secondo recenti stime, circa 16 milioni di italiani hanno sperimentato problemi psicologici dopo l’emergenza sanitaria. I giovani sono tra i più colpiti: quasi il 50% degli adolescenti tra i 18 e i 25 anni ha dichiarato di aver sofferto di ansia e depressione legate alla pandemia.

Nel 2023, il numero complessivo di accessi al pronto soccorso per disturbi psichiatrici è stato di 573.663, pari al 3,1% del totale degli accessi. Di questi, il 13% ha richiesto un ricovero, un dato che evidenzia la gravità dei casi. Il 38,6% degli accessi per problemi psichiatrici registra una diagnosi di sindromi nevrotiche e somatoformi.
144.246 adulti sono stati dimessi dagli ospedali con diagnosi di disturbi mentali, mentre nei reparti di psichiatria si sono contate oltre 1,17 milioni di giornate di degenza.
Eppure, una larga fetta della popolazione non riesce ad accedere a cure adeguate o viene dimessa senza una rete di supporto continuativo.

Carenza di Personale e Sovraccarico dei Servizi

Uno dei problemi principali è la carenza di personale specializzato. Nel 2023, il personale delle unità operative psichiatriche pubbliche ammontava a 29.114 unità, con una forte predominanza di infermieri (41,8%), mentre solo il 6,9%, 5000 unità, era costituito da psicologi. I medici psichiatri rappresentano il 17,2% del totale. A fronte di una domanda crescente, la dotazione di professionisti risulta insufficiente: c’è uno psicologo assunto dal SSN ogni 11.600 abitanti.

Il divario tra la necessità di assistenza psicologica e la disponibilità di professionisti è evidente. Le liste d’attesa per un colloquio psicologico o per accedere a percorsi di psicoterapia sono lunghe, e molte persone rinunciano a curarsi. La carenza di psicologi psicoterapeuti nel sistema pubblico fa sì che gran parte dell’assistenza e della terapia psicologica sia lasciata al settore privato, dove i costi sono spesso proibitivi per le fasce più vulnerabili della popolazione.

L’Assistenza Psichiatrica: Ospedali sotto Pressione

Gli ospedali rappresentano il primo punto di contatto per molti pazienti con disturbi mentali acuti. I Servizi Psichiatrici di Diagnosi e Cura (SPDC) hanno registrato 85.615 ricoveri nel 2023, con 4.879 trattamenti sanitari obbligatori (TSO), che corrispondono al 5,7% del totale. Tuttavia, la capacità di seguire i pazienti dopo le dimissioni resta limitata: il 14,8% delle dimissioni ospedaliere sfocia in riammissioni non programmate entro 30 giorni.
Anche i dati sul rischio suicidario sono in aumento. Sono state oltre 7.000 le persone che nel 2023 si sono rivolte a Telefono Amico Italia per gestire un pensiero suicida, proprio o di un caro.

Questa situazione indica non solo una mancanza di continuità nelle cure, ma anche la difficoltà di prevenire le ricadute attraverso interventi tempestivi sul territorio. Le strutture semiresidenziali e residenziali, che rappresentano una valida alternativa al ricovero ospedaliero, non riescono a coprire l’intera domanda.

La spesa farmaceutica è un altro indicatore della diffusione dei disturbi mentali. Nel 2023, la spesa per antidepressivi ha superato i 400 milioni di euro, con quasi 38 milioni di confezioni distribuite in regime di assistenza convenzionata. Gli antipsicotici hanno richiesto 84 milioni di euro.

E i minori?

Dal report I diritti dell’infanzia e dell’adolescenza in Italia del 2024 emergono ulteriori dati preoccupanti.

I Minori che risiedono in Comunità Residenziali sono circa 14.000, di questi 29,6 % sono minori stranieri non accompagnati (MSNA), l’ 8,5 % presenta disabilità/disturbi/bisogni educativi speciali (BES). La natura giuridica del collocamento è giudiziale nel 73,9% e consensuale nel 26,1% .
Dai dati dell’Atlante dell’infanzia 2024 di Save the Children, emerge che gli under 18 in povertà assoluta In Italia sono un milione e 295mila, pari al 13,8% del totale.

Verso una Riforma del Sistema dei servizi di Tutela Minori e di Salute Mentale

Questi dati sottolineano una realtà preoccupante, con una significativa presenza di minori in condizioni di vulnerabilità, sia in termini di accoglienza residenziale che di rischio povertà ed esclusione sociale. La percentuale di minori accolti per via giudiziale evidenzia il peso delle situazioni di fragilità familiare.

Oltre a interventi strutturali per la povertà e l’integrazione sociale, è fondamentale incrementare i finanziamenti per la salute mentale, superando la concezione tradizionale che vede questi disturbi come secondari rispetto ad altre patologie. La salute mentale è, a tutti gli effetti, un pilastro della salute pubblica, e il suo deterioramento ha un impatto diretto sulla produttività e sul benessere complessivo della società.

La situazione attuale richiede un intervento urgente e strutturale. È necessario aumentare il numero di operatori specializzati, potenziando i Dipartimenti di Salute Mentale (DSM) e garantendo una presenza capillare sul territorio. Inoltre, l’integrazione di un numero consistente di psicologi e psicoterapeuti, educatori e riabilitatori nel Servizio Sanitario Nazionale potrebbe rappresentare una soluzione efficace per ridurre le liste d’attesa e facilitare l’accesso alle cure e alle terapie psicologiche, superando l’attuale logica prettamente biomedica e farmacologica.

Solo attraverso un impegno concreto sarà possibile affrontare efficacemente questa emergenza e garantire un adeguato supporto a tutti coloro che ne hanno bisogno.

 

Fonti:
www.salute.gov.it/portale/news/

www.savethechildren.it

gruppocrc.net

www.telefonoamico.it

 

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